Determinare i bisogni di un bimbo è cruciale per fornirgli tutto ciò di cui necessita quotidianamente. Ma come possiamo capire di cosa ha bisogno un neonato se non parla? Sebbene ogni bimbo sia diverso, gli esperti hanno identificato tre aree alle quali prestare attenzione per una comunicazione chiara ed efficace. Del resto, parlare con il tuo bambino è essenziale per garantire il suo benessere. Che si tratti di attacchi di pianto o suoni ripetitivi, è importante che i genitori imparino a decifrare cosa intende comunicare il figlio/a.
Secondo un parental coach canadese, ci sono 6 diversi motivi per cui il tuo bambino piange:
1. Ti chiama. Il neonato piange per 5-6 secondi e poi si ferma per 20 secondi per vedere se stai per arrivare. Altrimenti, ricomincia fino a quando non ti vedrà.
2. Ha fame. Piange con intervalli di 20 secondi, ma se la pappa non arriva in fretta, le sue grida possono diventare rapidamente isteriche.
3. Sta soffrendo. Monotono e acuto, il grido di dolore è costante e intervallato da grida isteriche. Tuttavia, alcuni bambini malati non avranno la forza di emettere suoni così forti e il loro pianto è più calmo.
4. Fa i suoi affari. A volte solo fare i propri bisogni o scoreggiare può causare una sensazione spiacevole al bambino che così inizierà a piangere.
5. Ha sonno. Se non riesce a dormire, tenderà a gemere prima di sbadigliare. Strofinerà anche gli occhi e le orecchie.
6. Non si sente a proprio agio. Quando il bambino non vuole calmarsi in nessun modo, non è a suo agio. L’agitazione può essere causata da vestiti troppo pesanti o leggeri oppure dal pannolino sporco.
Non solo il pianto ha un significato, ma anche i suoni che emette il tuo bambino:
1. Neh – fame. Questo suono si verifica quando il bambino, con un riflesso di suzione, spinge la lingua contro il palato.
2. Eh- il rutto, Quando un eccesso d’aria inizia a lasciare l’esofago del bambino, il riflesso del bambino è quello di produrre questo suono per rilasciarlo attraverso la bocca.
3. Heh- il disagio. Sensazioni fisiche spiacevoli spingono il bambino a produrre un suono aprendo leggermente la bocca per comunicare un disagio.
4. Owh – ho sonno. Questo suono si ottiene piegando le labbra, appena prima di sbadigliare.
5. Eairh – le prime colichette. Il suono si trasforma gradualmente in un gemito quando il bambino contrae lo stomaco ed espira mentre cerca di liberarsi dal dolore.
Anche i movimenti hanno un significato per il tuo cucciolo. Ecco cosa vuole dire quando:
1. Gira la testa. Se osservi questo movimento, è probabilmente che il bambino sia annoiato.
2. Si strofina gli occhi. Spesso accompagnato da sbadigli, questo movimento indica uno stato di affaticamento e sonnolenza. Strofinando gli occhi, il bambino si rilassa e si prepara ad andare tra le braccia di Morfeo.
3. Afferra le orecchie. Questo movimento è un gesto confortante per il bambino. In particolare, gli consente di rilassarsi prima di dormire o di liberarsi da una situazione che non gli si addice.
4. Allarga le braccia. In caso di rumore o disagio inaspettato, il bambino allarga le braccia e poi le avvicina, spaventato. Questo è il riflesso moro, un normale riflesso infantile che può durare fino a circa 5 mesi.
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