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Il grasso come filler naturale. Il nuovo lipofilling che guarda al futuro

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Lipofilling: il grasso si trasforma in filler naturale!

Verrebbe proprio da esclamare che nella chirurgia estetica moderna non si butta via niente! La rivista scientifica The Lancet, infatti, ha pubblicato ultimamente uno studio clinico condotto dall’Università di Copenaghen sul tema dell’utilizzo del grasso trapiantato che contiene una percentuale di cellule staminali che rivitalizzano i tessuti con un effetto di ringiovanimento visibile.

Sembra incredibile, ma una delle tecniche più apprezzate negli ultimi anni nell’ambito della chirurgia estetica è proprio la tecnica del lipofilling del corpo che si basa proprio sul trapianto di grasso. Questa tecnica chirurgica che ha ormai compiuto 30 anni, ha registrato nel 2015, solo in Italia, una crescita di oltre il 20% raggiungendo quota 30.000 interventi (dati Aicpe) e diventando il quarto intervento più praticato dopo la liposuzione, l’aumento del seno e la blefaroplastica. La tecnica dell’innesto di grasso, il lipofilling appunto, è l’intervento che consente al chirurgo plastico-estetico di intervenire sui propri pazienti per rimodellare i volumi di viso, seno e corpo prelevando le cellule adipose del paziente e re-iniettandole dove serve.

La chirurgia estetica oggi è sempre più orientata verso l’utilizzo di sostanze rimpolpanti naturali, prima fra tutte il grasso che, eliminato dalle zone del corpo in cui esubera, ritorna come ristrutturante e filler naturale nelle aree da riempire e rassodare.

Una sorta di “scultura” di tessuto adiposo con lo scopo di ricavarne una coperta adattata al corpo in maniera armoniosa.
Negli ultimi anni, inoltre, le tecniche per il lipofilling si sono evolute e perfezionate, dando la possibilità, al chirurgo, di prelevare, manipolare e reimpiantare il grasso in modo non traumatico nella stessa seduta e, grazie a tecnologie di ultima generazione, di anticipare al paziente il risultato finale.

Possiamo dire che il lipofilling è una tecnica che guarda al futuro: il medico preleva 20-30 cc di tessuto adiposo da un cuscinetto e lo spedisce in una cell factory Bioscience dove le staminali contenute nel campione vengono isolate, coltivate e moltiplicate.
In 12 giorni, da soli 20 ml di grasso si ottengono fino a 100 milioni di cellule staminali mesenchimali (multi potenti) che vengono criocongelate e rese disponibili per rimpolpare e tonificare dove serve e quando serve.

In pratica, se si fa una liposuzione a 28 anni, si ha la propria riserva di cellule a cui attingere per rimpolpare il seno a 35 e riempire le rughe dopo i 40. E’ un po’ come mettere il proprio grasso in cassaforte, non trovate?

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