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Ecco come capire se tra un mese avrai un infarto guardando i tuoi capelli

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Secondo i medici, ogni cambiamento che avviene nel nostro corpo ha delle ripercussioni sui nostri capelli. Per questo motivo anche un infarto può essere preveduto, anche mesi prima, guardando i cambiamenti dei nostri capelli e gli ormoni che contengono.

In che modo i capelli possono preannunciare un infarto?

Il cortisolo ovvero l’ormone dello stress, quando tocca livelli molto alti, può essere alla base di un infarto. Non a caso, uno studio condotto in Canada ha dimostrato la stretta connessione fra stress, capelli e aumento del rischio di malattie cardiache.

Qual è il nesso che unisce stress, capelli e malattie cardiache?

Semplice! Secondo gli specialisti, i livelli più alti livelli dell’ormone dello stress si trovano proprio nelle fibre dei capelli. Per questo analizzando una ciocca di capelli è possibile capire se i nostri livelli sono stati alti o meno durante il mese e di conseguenza avremo o meno un infarto.

Se i livelli di cortisolo contenuti nei capelli sono alti, il rischio di infarto aumenta sensibilmente. Per questo motivo osservare i propri capelli e il loro aspetto può essere di grande aiuto per capire qual è il nostro stato di salute.

I medici sono arrivato a questa conclusione dopo aver osservato ed analizzato i campioni dei capelli di 56 persone che avevano sofferto di attacchi di cuore con quelli di persone sane.

Altri sintomi che possono preannunciare un infarto fino a un mese prima sono:

Forte dolore al petto, dolore alle gambe, alle braccia, al collo e alla mascella. Inoltre, molte persone lamentano nausea, sudorazione eccessiva, problemi respiratori e problemi di stomaco.

Dobbiamo essere molto attenti a tutti questi sintomi per prevenire un infarto

Essere attenti ai cambiamenti del nostro corpo ci aiuterà a prevenire non gli infarti ma molte altre malattie che possono portare grandi conseguenze come la morte.

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NB: Le informazioni riportate in questo articolo sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche. Pertanto non devono intendersi come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o la sospensione di un farmaco. L’articolo ha scopo informativo, ma non intende sostituire in alcun modo il parere di un medico generico o specialista. L’utilizzo delle informazioni fornite è da intendersi sotto la responsabilità, il controllo e la discrezione del lettore.

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