A distanza di oltre cinque anni dall’inizio della pandemia, il dibattito sugli effetti a lungo termine del vaccino contro il Covid-19 resta attuale. Mentre milioni di persone in tutto il mondo si sono sottoposte alla vaccinazione per contenere la diffusione del virus, alcuni studi e testimonianze segnalano la possibile persistenza di sintomi anche a distanza di tempo. Vediamo insieme quali sono i sintomi post-vaccino più frequentemente riportati anche anni dopo, cosa dice la scienza e come affrontarli.
Effetti a lungo termine: cosa sappiamo davvero?
Secondo le autorità sanitarie internazionali, i vaccini contro il Covid-19 (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, ecc.) hanno dimostrato un’elevata efficacia nel prevenire le forme gravi della malattia. Tuttavia, come per qualsiasi farmaco, non sono esenti da effetti collaterali, in particolare in soggetti predisposti o con una risposta immunitaria più sensibile. La maggior parte degli effetti collaterali, infatti, si risolve entro poche settimane, ma in rari casi alcuni sintomi possono protrarsi più a lungo.
Sintomi post-vaccino che possono durare nel tempo
Ecco i sintomi più comunemente segnalati anche mesi o anni dopo la vaccinazione:
- Affaticamento cronico o “brain fog”: difficoltà di concentrazione, stanchezza mentale persistente
- Dolori articolari o muscolari ricorrenti
- Palpitazioni o variazioni del ritmo cardiaco
- Ansia o disturbi del sonno non presenti prima della vaccinazione
- Cefalee frequenti e mal di testa localizzati
- Infiammazioni localizzate: gonfiori ai linfonodi o dolori in sede di iniezione
- Alterazioni del ciclo mestruale
- Reazioni autoimmuni lievi in soggetti predisposti (es. eruzioni cutanee, astenia)
Nota bene: non esiste ancora una correlazione definitiva per tutti questi sintomi. La comunità scientifica continua a monitorare i dati e condurre studi a lungo termine.
Studi e ricerche in corso
Molti dei sintomi riportati sono difficili da distinguere da quelli del Long Covid o da condizioni pregresse. I principali enti di ricerca (OMS, EMA, CDC) stanno conducendo analisi a lungo termine su campioni di popolazione vaccinata per valutare l’incidenza reale di questi effetti.
In particolare, si stanno studiando i casi di:
- Miocarditi post-vaccino (rari, ma osservati soprattutto nei giovani maschi)
- Sindrome da affaticamento cronico
- Attivazione di patologie autoimmuni latenti
Cosa fare se noti sintomi persistenti?
Se noti disturbi che si protraggono per mesi, è importante:
- Rivolgersi al proprio medico di base e riferire con precisione la storia vaccinale
- Eseguire esami del sangue e accertamenti clinici mirati
- Adottare uno stile di vita anti-infiammatorio: alimentazione sana, attività fisica moderata, gestione dello stress
- Monitorare l’evoluzione dei sintomi per segnalare eventuali peggioramenti
L’importanza del supporto psicologico
Alcuni sintomi post-vaccino sono legati anche a fattori psicologici come:
- lo stress post-pandemico
- l’ansia da salute
- la paura per gli effetti a lungo termine
In questi casi, un supporto psicologico o psicosomatico può fare la differenza nel recupero.
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